Cosa viene prima? Il dogma o la misericordia? La domanda non è così banale e non ha nemmeno una risposta scontata, perché ha attraversato - e ancora oggi attraversa - la vita della Chiesa fin dalle sue origini. Nei primi secoli la questione si pose di fronte a coloro che, dopo un’abiura della fede, a causa delle persecuzioni, chiedevano di essere riammessi alla vita della comunità cristiana. Il dibattito vedeva contrapposti coloro che erano disposti a riaccogliere queste persone e quelli che non ne volevano sapere. Il problema, che nasceva anche dal fatto che il perdono vissuto in una forma sacramentale di fatto non era ancora stato introdotto, rischiava di compromettere l’unità della Chiesa, come dimostra l’elezione di un antipapa, Novaziano, sostenitore del rigorismo. Cornelio, che fu Papa dal 251 al 253, e Cipriano, vescovo di Cartagine, si ritrovarono in sintonia sulla via dell’accoglienza, accompagnata da un percorso di penitenza, unendo così misericordia e verità. Cornelio era originario di Roma e venne scelto per le sue doti di umiltà e bontà. Cipriano era nato a Cartagine verso il 210 ed era stato scelto come vescovo dopo tre anni dalla sua conversione al cristianesimo. A unirli fu anche il martirio: Cornelio morì in esilio nel 253, Cipriano, che fu condannato a morte mentre si trovava in clandestinità a causa della persecuzione, fu decapitato nel 258.
Altri santi. Santa Ludmilla, martire (860-921); sant’Andrea Kim Taegon, sacerdote e martire (1821-1846).
Letture. Romano. 1Tm 1,15-17; Sal 112; Lc 6,43-49.
Ambrosiano. Dt 12,13-19; Sal 95 (96); 1Cor 16,1-4; Lc 12,32-34.
Bizantino. 2Cor 6,1-10; Gv 8,21-30.
t.me/santoavvenire