Ecco la perenne sfida della pastorale: dare una forma storica all’Eterno, comunicare il messaggio del Risorto con il linguaggio della storia. Fu proprio la preoccupazione di offrire a tutti la luce del Vangelo ad animare l’apostolato di sant’Antonio Maria Gianelli, prete e vescovo vissuto a cavallo del XVIII e del XIX secolo. Nato il 12 aprile 1789 a Cereta, frazione di Carro (La Spezia), dopo aver lavorato in gioventù nei campi, entrò in Seminario e fu ordinato prete nel 1812 a Genova, dove ebbe come primo campo di apostolato la chiesa di San Matteo. Nel 1816 fu destinato alla cattedra di retorica in Seminario: anche la formazione dei futuri sacerdoti fu un campo in cui spese molte energie. Quando nel 1819 si trattò di accogliere il nuovo vescovo, Luigi Lambruschini, organizzò a Genova una recita intitolata «La riforma del Seminario». Dal 1826 al 1838 fu arciprete a Chiavari, innovando la pastorale grazie alla creazione di alcune istituzioni caritative, educative e di sostegno al clero. Nel 1827 istituì un’opera per le missioni popolari rurali, i Liguoriani, e nel 1829 fondò la congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, le Suore Gianelline. Nel 1838 divenne vescovo di Bobbio: qui i Liguoriani divennero gli Oblati di Sant’Alfonso. Morì di tisi a Piacenza il 7 giugno 1846. È santo dal 1951.
Altri santi. San Coloman di Druim Mor, vescovo (VI sec.); San Roberto di Newminster Abate (1789-1846).
Letture. Sacratissimo Cuore di Gesù. Romano. Os 11,1.3-4.8-9; Is 12,2-6; Ef 3,8-12.14-19; Gv 19,31-37. Ambrosiano. Os 11, 1. 3-4. 8c-9; Sal 39 (40); Ef 3, 8-12. 14-19; Gv 19, 31-37.
Bizantino. Rm 9,6-19; Mt 10,32-36.11,1.
t.me/santoavvenire
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