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Nazario e Celso. La testimonianza di un maestro che affascina e guida il discepolo

Matteo Liut venerdì 28 luglio 2023
Ognuno di noi ha avuto i proprio maestri, guide che hanno segnato la nostra strada, che ci hanno aiutato a compiere le scelte fondamentali per la nostra vita. Oggi la liturgia ci presenta la figura di un maestro e del suo discepolo: la storia dei santi Nazario e Celso ci mostra chiaramente come “funziona” la trasmissione e la diffusione della fede cristiana. Nazario era cittadino romano e la tradizione lo vuole discepolo di san Pietro, forse battezzato da Lino prima che diventasse Papa. A causa della persecuzione, però, dovette fuggire da Roma, dirigendosi verso nord. Una volta superate le Alpi gli fu presentato un ragazzino di 9 anni, Celso, per il quale divenne maestro, guida e mentore: lo educò alla fede cristiana e lo battezzò. Insieme portarono il Vangelo a Treviri, dove vennero arrestati e poi mandati a Roma da Nerone: l’imperatore tentò di farli abiurare entrambi ma senza successo. Furono così condannati a essere gettati in mare, ma si salvarono miracolosamente e arrivarono così a Genova, per poi dirigersi verso Milano. Qui Nazario portò conforto in carcere ai due fratelli Gervasio e Protasio, ma il gesto costò il martirio a lui e a Celso. Vennero infatti arrestati e furono condannati dal prefetto Antolino alla decapitazione. Altri santi. San Vittore I, papa dal 189 al 199 e martire; sant’Acacio di Mileto, martire (321). Letture. Romano. Es 20,1-17; Sal 18; Mt 13,18-23. Ambrosiano. 1Sam 31,1-13; Sal 49 (50); Lc 10,38-42. Bizantino. 1Cor 14,26-40; Mt 21,12-14.17-20. t.me/santoavvenire