Tutti abbiamo bisogno di tenerezza, di un abbraccio caldo che ci rassicura e che ci dice che tutto andrà bene, che l’amore è il nostro destino, qualsiasi forma esso possa prendere nella nostra vita. E sono tanti i sacerdoti che, con il loro ministero e il loro servizio quotidiano, ci fanno sentire questo abbraccio, mostrandoci il volto di un Dio pieno di misericordia e affetto. Questi preti hanno un patrono e un modello in san Giovanni Maria Vianney, che per i fedeli di Ars fu testimone proprio di questo stile, di questa cura infinita di Dio per l’umanità, manifestata nella vicenda di Gesù. Il «Curato d’Ars» era nato nel 1786 a Dardilly in una famiglia contadina e coltivò fin da giovane il desiderio di consacrarsi. Privo della formazione di base, però, fu solo grazie a Charles Balley, parroco di Ecully, presso Lione, che riuscì a diventare prete nel 1815. Per tre anni poi fu vicario a Ecully, e alla morte di Balley, nel 1818, arrivò ad Ars. Qui per i 230 abitanti - e per tutti coloro che arrivavano da lui in cerca di confronto, conforto, assoluzione e incoraggiamento - divenne un autentico padre, dedicandosi all’evangelizzazione soprattutto attraverso i due “strumenti” ordinari della vita di un sacerdote: la Confessione e l’Eucaristia. Morì nel 1859, è patrono dei parroci ed è santo dal 1925.
Altri santi. Sant’Aristarco, discepolo di san Paolo (I sec.); beata Cecilia Cesarini, vergine (1200-1260).
Letture. Romano. Es 16,2-4.12-15; Sal 77; Ef 4,17.20-24; Gv 6,24-35.
Ambrosiano. 1Re 18,16b-40a; Sal 15 (16); Rm 11,1-15; Mt 21,33-46.
Bizantino. 1Cor 9,2-12; Mt 18,23-35.
t.me/santoavvenire
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