La tendenza a sbagliare per «nobilitare» la normalità della lingua comune
Ci sono poi due errori che si incontrano molto frequentemente sui giornali. Il primo si trova in frasi come «nelle fila della destra» o «combattè nelle fila dell'esercito repubblicano» invece che «nelle file». Ma «le fila» è plurale di «filo» e non si è mai visto nessuno militare nei «fili», nella trama, nel tessuto e non nelle «file» (plurale di una «fila») di un partito.
L'altro errore è un semplice calco, ma così goffo che sembra impossibile che delle persone colte non se ne avvedano: il francese «se consacrer» viene tradotto quasi sempre «consacrarsi» invece che «dedicarsi». Per cui ci viene detto solennemente che un tale «si consacrò» al giornalismo, un altro alla ricerca sociologica, un terzo all'allevamento dei polli. Questo non accade solo in molte traduzioni, si trova spessissimo anche in articoli di argomento e ambientazione francese.
Hanno qualcosa in comune questi errori e imprecisioni? Forse sì. Segnalano una tendenza a nobilitare, impreziosire, deformare la lingua per sottrarla alla modesta normalità dell'uso comune.