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Tommaso d'Aquino. La sua teologia, un inno all'amore vero

Matteo Liut lunedì 28 gennaio 2019

Un’intera esistenza vissuta come un unico canto dedicato al Corpo e al Sangue di Cristo, un inno perpetuo custodito tra le strofe del “Pange lingua”, canto liturgico composto per l’istituzione della festa del Corpus Domini. San Tommaso d’Aquino è questo, ma non solo: la sua monumentale opera lo pone tra i più grandi teologi di ogni tempo e la sua eredità ha fornito un saldo fondamento alla teologia moderna. Nato nel 1224 a Roccasecca (Frosinone) e divenuto domenicano a Montecassino, il suo cammino formativo lo portò a far dialogare l’antica filosofia con la sensibilità europea del suo tempo: studiò a Napoli, Colonia, Parigi dove cominciò anche l’impegno dell’insegnamento. È conosciuto per la “Summa theologiae”, ma in realtà ebbe alcune intense esperienze mistiche. Morì a Fossanova nel 1274.

Altri santi. San Giacomo, eremita (IV sec.); beato Bartolomeo Aiutamicristo da Pisa, religioso (XIII sec.).

Letture. Eb 9,15.24-28; Sal 97; Mc 3,22-30.

Ambrosiano. Sir 44,1;47,12-17; Sal 71; Mc 4,10b.24-25.