«Una missione archeologica è un'esplorazione alla ricerca dell'ignoto, una caccia che vale ancora più della preda». Parole di un grande archeologo, Sabatino Moscati. Sappiamo che l'archeologia coincide con la ricerca dei segni impressi dall'uomo per tramandare il suo spirito ai discendenti. In questo senso l'affermazione di Moscati non ci sorprende. Ma è sorprendente, paradossalmente vero, il suo significato più profondo: ogni ricerca - sulle pietre, sulle ossa, nel cielo, attraverso gli oceani - è una versione dell'avventura umana. Senza avventura l'uomo non sarebbe tale. E nell'avventura la caccia vale più della preda. Non solo in ambito archeologico, l'affermazione di Moscati ha valore assoluto. Escludiamo la caccia per sopravvivenza: senza la preda non avrai cibo, senza l'approdo naufraghi o ti perdi per mare… Stiamo parlando della caccia spirituale, dove l'avventura è più importante della meta. Nell'avventura conosci, indaghi, scopri. Più di quello che ti eri prefisso, più di quello che cercavi. Colombo salpò animato dal sogno di tornare a Oriente doppiando Occidente. Nel viaggio, del tutto imprevedibilmente, scoprì il Nuovo Mondo, l'America. Chi si avventura scopre e svela al mondo più di quanto si prefiggeva. La vita premia chi si avventura, è più ricca dei nostri sogni.