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Atanasio I. La sfida di dire la vita divina con parole comprensibili

Matteo Liut giovedì 19 dicembre 2024
Come raccontare Dio al mondo? Com’è possibile comunicare con parole umane il Mistero più grande? Il primo passo è quello di cercare di comprenderlo e proprio in questo compito nei primi secoli si sono impegnati pensatori e studiosi, che hanno dato un fondamento dottrinale saldo alla fede cristiana. Si è formato così un patrimonio prezioso, che però spesso ha corso il rischio - e continua a correrlo - di annacquarsi a favore di correnti filosofiche fumose, dai confini evanescenti. I pastori come sant’Anastasio I, Papa dal 399 al 401, si trovarono quindi a dover prendere decisioni nette per evitare la confusione con dottrine eretiche. Tra queste c’era anche il pensiero di coloro che sostenevano l’origenismo, fondato su un’accentuata lettura di alcuni aspetti del pensiero di Origine, come la preesistenza dell’anima e l’inammissibilità dell’esistenza dell’inferno. Da Pontefice, inoltre, Anastasio, cui il «Liber Pontificalis» attribuisce origini romane, combatté anche il donatismo, che opponeva un fermo rifiuto a coloro che chiedevano di essere riammessi nella comunità dopo l’abiura a causa delle persecuzioni. Sant’Anastasio I, inoltre, fece costruire la basilica crescenziana, individuata in San Sisto Vecchio. Morì il 19 dicembre 401. Altri santi. San Gregorio d’Auxerre (VI sec.); beato Guglielmo di Fenoglio, laico certosino (1065-1120). Letture. Romano. Gdc 13,2-7.24-25; Sal 70; Lc 1,5-25. Ambrosiano. Rut 2,4-18; Sal 102 (103); Est 5,1-8; Lc 1,39-46. Bizantino. Gc 1,19b-27; Mc 10,17-27. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata