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Bernadette Soubirous. La semplicità di una fede popolare, la maestosità del mistero dell’amore

Matteo Liut domenica 16 aprile 2023
Nella sua semplicità l’esperienza della fede porta con sé anche una grande responsabilità: rendere ragione al mondo di ciò in cui si crede. E il mondo non perde occasione per mostrare tutta la sua violenza anche davanti ai segni più grandi. Così santa Bernadette Soubirous se da un lato è un’icona di una fede popolare e radicata nel cuore, dall’altra ci ricorda quanto sia difficile comunicare la maestosità del mistero dell’amore di Dio. La veggente di Lourdes era una ragazza povera e analfabeta, nata ai piedi dei Pirenei nel 1844. L’11 febbraio 1858 in una grotta sul fiume Gave, vide apparire la Madonna, anche se all’inizio non la riconobbe. Quell’incontro alla grotta di Massabielle si ripeté per 18 volte: «Io sono l’Immacolata Concezione» le disse «la bella signora» il 25 marzo, usando quella definizione dogmatica divenuta ufficiale per la Chiesa solo quattro anni prima e sconosciuta a Bernadette. Quella “signora” affidò un messaggio prezioso a Bernadette: solo la preghiera guarisce il mondo dalle sue ferite più profonde e realizza il regno di Dio nella storia. Nel 1866, dopo che le visioni erano state riconosciute, Bernadette entrò nella Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Morì, segnata dalla malattia, nel 1879. È beata dal 1925 ed è stata canonizzata nel 1933 da Pio XI. Altri santi. San Drogone, eremita (118-1189); san Benedetto Giuseppe Labre, pellegrino (1748-1783). Letture. Romano. Domenica della Divina Misericordia. At 2,42-47; Sal 117; 1Pt 1,3-9; Gv 20,19-31. Ambrosiano. At 4, 8-24a; Sal 117 (118); Col 2, 8-15; Gv 20, 19-31. Bizantino. At 5,12-20; Gv 20,19-31. t.me/santoavvenire