La semplicità della fede è una forza potente che dà vita a progetti enormi ed esperienze che si fanno patrimonio fondamentale collettivo. E così capita che un semplice frate, venuto da un’esistenza di povertà ma saldamente ancorato al Vangelo fin da piccolo, entri nel cuore di una città e contribuisca a plasmarne il volto e l’identità. Stiamo parlando dell’avventura umana e spirituale del beato Nicola da Gesturi, al secolo Giovanni Angelo Salvatore Medda, religioso cappuccino, che per molti anni visse da questuante attraversando senza sosta le strade e le vie di Cagliari. Nato a Gesturi il 5 agosto 1882, rimase orfano giovanissimo, vivendo poi in maniera molto semplice e lavorando da contadino. Seguendo quella vita spirituale cristiana coltivata fin da bimbo, a 29 anni comprese che la sua vocazione era quella che lo portava alla vita consacrata. Accolto come terziario nel 1911, nel 1913 vestì il saio da cappuccino e prese il nome di fra Nicola. Nel 1919 emise i voti solenni e, dopo un periodo a Sassari, nel 1924 tornò a Cagliari, dove visse per 34 anni, svolgendo l’umile incarico della questua: percorreva le vie della città e dei dintorni affrontando anche le intemperie e chiedendo un aiuto nel nome di san Francesco, raccogliendo spesso anche ingiurie e insulti. Senza alcun risalto, lontano dai riflettori, però, divenne presto una guida spirituale per molte persone. Morì nel 1958 a 76 anni. Papa Wojtyla l’ha beatificato il 3 ottobre 1999.
Altri santi. San Gildardo di Rouen, vescovo (V-VI sec.); san Fortunato di Fano, vescovo (VI sec.).
Letture. Romano. Tb 6,10-11;7,1.9-17;8,4-9; Sal 127; Mc 12,28-34.
Ambrosiano. Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; 1Cor 10,16-17; Gv 6,51-58.
Bizantino. Rm 5,10-16; Mt 8,23-27.
t.me/santoavvenire