La seconda possibilità della Casa della Speranza
Il progetto della struttura, sostenuto da Caritas diocesana, Giovanni XXIII e parrocchie dell'Unità pastorale, guidata da don Nino Nicontra, aveva incontrato difficoltà nella sua realizzazione, comprese raccolte di firme “per spostare l'opera altrove”. Ma, grazie a incontri con popolazione e autorità locali, guidati da vescovo e parroco, i contrari hanno capito e accettato l'accoglienza a questi uomini, “cui noi vogliamo offrire una seconda possibilità”, come sottolinea il responsabile della casa, Meo Barberis. I sei ragazzi accolti sono seguiti da quattro operatori e sei volontari, fra cui il cappellano del carcere, don Enzo Zannoni, e tre volontarie che da anni operano nel carcere della città romagnola.