La scossa verde degli Usa di Biden
Andando oltre la geopolitica, la svolta green di Joe Biden avrà conseguenze economiche molto rilevanti. In particolare imporrà agli States - se alle parole seguiranno i fatti - di varare investimenti pubblici simili a quelli programmati dalla Commissione Europea con il "Green New Deal": durante la campagna elettorale, Biden aveva annunciato un piano decennale del valore di 1,7 trilioni di dollari per una rivoluzione dell'energia pulita, accantonando l'uso del carbone negli Stati Uniti e scommettendo sulle energie rinnovabili. Un progetto che equivale ad una vera e propria rivoluzione industriale per gli Stati Uniti, coerente con la nuova "coscienza sostenibile" che si sta affermando in ogni angolo del pianeta sotto la spinta della drammatica crisi da Covid-19. E che delinea uno scenario molto positivo per l'export italiano: se il sistema imprenditoriale americano non è in grado di rispondere rapidamente ad un cambio d'indirizzo della politica economica così radicale, ciò potrebbe aprire opportunità preziose in terra americana sia per i nostri "campioni nazionali" dell'energia (capaci di posizionarsi in anticipo sulla nuova frontiera verde) che per i nostri produttori di macchinari e tecnologici alla base degli impianti eolici e fotovoltaici.
Grazie al processo di convergenza tra sostenibilità e innovazione tecnologica, infine, la "scossa verde" degli Stati Uniti potrebbe accelerare la transizione già in corso (in Europa) verso l'economia circolare e quella rigenerativa. Una transizione che potrebbe vedere le imprese italiane - caratterizzate da proprietà familiare, radicamento territoriale e maggiore attenzione al territorio - in prima fila. Non è più solo uno scenario per inguaribili ottimisti, con il nuovo inquilino della Sala Ovale di Washington.
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