È partita il sabato mattina alle 10,05 su Rai 2 la terza stagione di Quasar, uno dei non pochi programmi di divulgazione scientifica su cui la televisione punta abbastanza, anche se potrebbe investirci più di quanto non faccia già adesso, magari proponendoli in orari più accessibili e di maggiore ascolto. Comunque, negli ultimi tempi, a parte i popolarissimi programmi di Alberto Angela (Ulisse, Meraviglie…) o altri piuttosto seguiti come quelli di Mario Tozzi (vedi Sapiens), abbiamo salutato con piacere anche iniziative particolari come Touch - Impronta digitale su RaiPlay o La fisica dell’amore ancora su Rai 2. Quello che accomuna un po’ tutti questi programmi, Quasar compreso, è l’intenzione di raccontare in modo accattivante e comprensibile fenomeni, tecnologie e innovazioni varie, in poche parole il mondo in rapida trasformazione che ci circonda, attraverso esperimenti elementari o semplici dimostrazioni. Ad esempio, la puntata di sabato scorso di Quasar si è aperta con la spiegazione di come funziona l’etilometro e di quali siano le conseguenze della guida sotto l’effetto dell’alcol attraverso modellini di auto, disegni o bottiglie con l’acqua gasata. In questo modo, ma anche con approfondimenti sulla questione ambientale o sull’intelligenza artificiale e la robotica, Quasar propone anche una lettura in chiave scientifica di grandi temi d’attualità nel tentativo di renderli accessibili a tutti, senza dimenticare qua e là qualche pillola di saggezza per sfatare luoghi comuni, false ipotesi o dicerie come quella che le acne giovanili si possano curare con il dentifricio. A condurre i 45 minuti del programma prodotto da Rg Factory è Valerio Rossi Albertini, che lo firma con Gianluca Mauri e la collaborazione di Fabio Gallo, che a sua volta interviene nella conduzione assieme a Marita Langella sotto la regia di Alessandro Ferrara.
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