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La ripresa fa tappa nell'agri- turismo

Andrea Zaghi domenica 24 aprile 2022
Agriturismo nonostante tutto. Oltre il Covid-19, il caro-energia, i problemi delle materie prime e, adesso, una guerra così inaspettata nella sua violenza e devastazione, quella che una volta veniva indicata come "ospitalità rurale" e che oggi, accanto a quella agricola, è tanta parte dell'attività per circa 25mila imprese, continua a fornire il suo contributo non solo all'economia ma anche al territorio rurale. Agriturismo, dunque, che proprio in queste settimane ha dato segnali importanti di ripresa. In attesa, certo, dell'estate come banco di prova importante. Stando ai numeri, comunque, in questi giorni sarebbero circa 300mila le persone che hanno fruito di un agriturismo. È quando dice una stima di Terranostra-Coldiretti su dati Federalberghi. Tenendo di conto della magra degli ultimi due anni e delle difficoltà che ancora ci sono, il dato è più che confortante che arriva dopo che il settore agrituristico – dice ancora Coldiretti – ha perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani. Merito di molte cose: dalla possibilità di mangiar bene a quella di soggiornare in luoghi ben diversi da quelli angusti delle città, passando per prezzi accessibili, occasioni di attività sportive, possibilità di unire natura, arte e cultura. Non tutto ciò che è stato perso e però già stato recuperato. Agriturist di Confagricoltura in una nota spiega che «non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Pochissimi i gruppi, molte le famiglie che scelgono la campagna e il cibo genuino per le feste. Il turismo ha cambiato faccia ed è più che altro di prossimità». Cia-Agricoltori Italiani con Turismo Verde stima che l'occupazione delle camere sia arrivata all'80% delle possibilità. Poi c'è la prossima estate. Tenendo conto del cambio di abitudini vacanziere, alcuni operatori avevano esultato in gennaio per la crescita importante di prenotazioni, ma la guerra ha mortificato la tendenza positiva. Vince così, ancora una volta, l'incertezza (accresciuta poi dall'andamento della presenza del virus di Convid-19 che spaventa ancora i più attenti). Difficile quindi adesso fare previsioni e ancora di più azzeccarle. Quello che è certo, è che per migliaia di imprese agricole l'attività collegata al turismo rurale (che vale comunquequalche miliardo di euro) è ancora una risorsa irrinunciabile.