Nella nuova Rete 4, Nicola Porro è uno dei cinque paladini agli ordini di Gerardo Greco, il direttore chiamato a guidare il cambiamento oltre a condurre Viva l'Italia e a firmare il Tg. Gli altri sono Barbara Polombelli alla conduzione del talk d'attualità Stasera Italia, Roberto Giacobbo che a breve dovrebbe finalmente debuttare con il divulgativo Freedom, Piero Chiambretti approdato in prima serata con il varietà #CR4 La Repubblica delle donne e il confermato Gianluigi Nuzzi con il suo giornalistico Quarto grado. Stando a quanto visto finora, il cammino di rinnovamento, sicuramente ben avviato, dovrebbe completarsi rinunciando a contributi come quello di Chiambretti che, come abbiamo avuto modo di dire, sta riproponendo il suo solito show giocato sull'ambiguità e su ritriti doppi sensi. Qualcosa da rivedere ci sarebbe, e non da ora, anche nel programma di Nuzzi. Ma torniamo a Porro e al suo talk di economia e politica Quarta Repubblica, in onda il lunedì in prima serata dal 17 settembre. Da allora tanti i temi d'attualità affrontati: dalla manovra finanziaria alla pace fiscale, al reddito di cittadinanza, dall'immigrazione alle pensioni e quota cento fino ai mal di pancia tra i 5 Stelle e agli attacchi alla stampa, argomenti in agenda lunedì scorso. Tanti, di conseguenze, anche gli ospiti. Ovviamente non sono mancati gli onnipresenti Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Accanto ai due vice premier, sono passati dagli studi romani di Rete 4 anche tutti i leader dell'opposizione e non solo. Ospiti fissi Vittorio Sgarbi, spesso prigioniero del proprio personaggio (l'altra sera urlava da solo sulla prescrizione senza un vero contraddittorio), e il comico Paolo Hendel, bravo, ma non sempre all'altezza della situazione (ancora lontano da Crozza, ma anche da Gene Gnocchi). Ospiti quasi fissi sul fronte giornalistico Alessandro Sallusti, Mario Giordano e Luca Telese, tutti habitué dei salotti televisivi, anche troppo, al punto che Telese lunedì è stato colto dalla regia in un profondo sbadiglio. A parte questo, Nicola Porro garantisce sempre un buon ritmo televisivo, incalza gli ospiti con atteggiamento da domatore e quando non ottiene obbedienza si finge indispettito: «Abbiamo tre minuti, decidete voi!». Tutti espedienti per lasciarsi vedere. E il conduttore di Quarta Repubblica ci riesce.