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La ricetta della cura che scalda l'anima

Marco Voleri giovedì 25 febbraio 2021
Cura, mentre traversava un fiume, trovò dell'argilla e la usò per modellare un uomo. Chiese a Giove di dargli la vita e fu accontentata. Cura, Giove e la Terra che aveva fornito l'argilla, discussero sul nome da dare alla creatura e scelsero ad arbitro Saturno, che decise che il corpo dell'uomo sarebbe appartenuto a Giove, che Cura lo avrebbe tenuto finché fosse vissuto e che il nome doveva essere "uomo" perché fatto di humus. Igino ha voluto inserire questa favola latina nei miti greci della sua raccolta. Chiudo gli occhi ed immagino l'aria romana di duemila anni fa, tersa e pulita, dove la cura era già un argomento molto importante per la civiltà di allora, al centro di pensieri, riflessioni e filosofie.
Sono passati secoli. Come ci poniamo oggi rispetto al tema della cura? Qualcuno ha detto che mostrare cura per gli altri, anche nelle piccole cose, potrebbe rendere il mondo dove viviamo migliore. Molte volte sottovalutiamo quanta forza possa avere una parola gentile o un orecchio in vero ascolto. La cura è ciò che ci rende anime calde. Il resto è solo involucro, come la carta della caramella. Chi compra una caramella per la carta che la avvolge? Ci sono tanti modi per prendersi cura di qualcuno. Puoi chiedergli se ha fame, se è coperto abbastanza, se ha dormito. Oppure domandargli se è felice, se ha pianto, se ha bisogno d'aiuto. Sono sempre solo parole, ma le prime curano il corpo, le seconde l'anima. Come la cura di Piero, ottant'anni, da oltre cinquanta sposato con Alma, affetta dal morbo di Alzheimer. La notte si sveglia accanto al marito, non lo riconosce e nella disperazione chiama la figlia: «Aiuto, chi è quest'uomo accanto a me, nella mia casa?». A volte vuole andare a casa sua anche se c'è già. Allora Piero la aiuta a vestirsi, la porta alla fermata dell'autobus e sta lì cinque minuti. «Vedi, è già passato. Torniamo dentro, lo prendiamo domattina».
Diceva san Francesco di Sales: «Nella cura delle anime occorrono una tazza di scienza, un barile di prudenza e un oceano di pazienza».