Omobono di Cremona. La ricchezza a servizio dei poveri
L’autorevolezza che si acquista con l’abilità negli affari può essere messa al servizio del Vangelo, degli ultimi e della società. È questo l’attualissimo messaggio che sant’Omobono Tucenghi (o di Cremona) ci lascia in eredità. La data di nascita è incerta, ma non c’è dubbio su quella della morte, tanto fu lo stupore che suscitò: il 13 novembre 1197, infatti, si trovava in chiesa per la Messa, quando improvvisamente si accasciò e, senza proferire parola, morì. Lasciò un vuoto nella città, perché era diventato punto di riferimento morale per tutti. La sua attività di commerciante di stoffe era fiorente ma i soldi, assieme alla moglie, preferiva spenderli per i poveri. Inoltre, in epoca di violenze, seppe mediare anche nella vita pubblica con la sua saggezza.
Altri santi. San Fiorenzo di Città di Castello, vescovo (520-599); santa Livia Pietrantoni, religiosa (1864-1894).
Letture. Sap 1,1-7; Sal 138; Lc 17,1-6.
Ambrosiano. Ez 1,1-12; Sal 10; Gl 1,1.13-15; Mt 4,18-25.