La premessa per una buona decisione del giudice? Un perito esperto
Diventa allora indispensabile, accanto alla doverosa e corretta informazione sulle disfunzioni del pianeta giustizia, l'attenzione a quanto viene fatto nella direzione di una giustizia buona ed efficiente. In proposito, mi sembra utile segnalare questa settimana quanto sta muovendosi in tema di nomina, da parte di giudici e pubblici ministeri, di periti e consulenti tecnici, con particolare riferimento al delicato settore dei procedimenti che hanno ad oggetto la responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie. Il legislatore (art. 15 della legge 24/2017) è intervenuto prevedendo per tali procedimenti la nomina di un collegio composto da un medico legale e da uno o più specialisti della disciplina, forniti di specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento, nonché l'aggiornamento dei relativi albi di consulenti e periti. Dal canto suo, il Csm ha avviato una interlocuzione con le rappresentanze istituzionali nazionali di medici e avvocati allo scopo di definire in tempi brevi un protocollo d'intesa che contenga linee guida per la revisione uniforme e sollecita degli albi, nonché criteri e modalità per assicurare che gli iscritti a essi abbiano, oltre alle specializzazioni previste, quella «specifica e pratica conoscenza» che la nuova legge esige, così da pervenire a un vero e proprio fascicolo informatizzato del perito o consulente, facilmente conoscibile da parte dell'autorità giudiziaria cui spetta la nomina.
Il legislatore potrebbe ancora perfezionare la normativa vigente, sia nel senso di uniformare processo civile e penale, sia nel senso di rivedere i parametri, inevitabilmente invecchiati, per la liquidazione dei compensi spettanti a periti e consulenti. Nell'attesa, il lavoro che sta svolgendo il Csm è di indubbia utilità, anche quale base per la sua estensione ad altri settori oltre a quello della responsabilità sanitaria: un perito esperto è la premessa per una buona decisione del giudice.