La potenza evocativa del Calvario di Penderecki
Un'opera che nasce dal grido disperato di un artista che, in una società forzatamente laica, non ha avuto alcun timore nel dare voce alla propria fede e nel trasporre idealmente le sofferenze del popolo polacco durante il regime comunista nelle ultime strazianti vicende della vita terrena del Salvatore. La Passio et mors Domini nostri Iesu Christi secundum Lucam venne eseguita per la prima volta nel 1966 e si è subito affermata tra le più importanti opere corali sacre del XX secolo; un brano di grande presa e sicuro effetto, come testimonia la registrazione dal vivo realizzata nel 2018 in occasione del concerto di apertura del Festival di Salisburgo, di cui sono protagonisti il Warsaw Boys' Choir, il Krakow Philharmonic Choir e la Montreal Symphony Orchestra diretti da Kent Nagano. Interpreti coinvolti in una grandiosa architettura che getta un ponte tra richiami ai modi gregoriani, il severo contrappunto tardo-medievale e l'eredità dei sublimi capolavori barocchi di Bach (qui il testo è però in latino), il tutto mediato dallo stile eclettico e dal linguaggio avanguardista di Penderecki. Una composizione quasi sperimentale, che per Nagano rappresenta «l'incarnazione stessa della creatività umana e, come tale, la sua musica ha un valore senza tempo per la nostra generazione e per le generazioni a venire»; un lavoro di non facile ascolto, che dopo duemila anni ci invita idealmente a inginocchiarci insieme sulla dura pietra del Calvario e, tra dissonanze e armonie stridenti, a rivivere simbolicamente l'estremo gesto di com-passione dell'umanità.
PENDERECKI
St. Luke Passion
Kent Nagano
Bis / Ducale. Euro 20,00