La Passione diventa contemporanea Sir Colin Davis esalta MacMillan
La partitura richiede l'impiego di imponenti forze vocali e strumentali: un cantante solista (al baritono spetta infatti il ruolo di Gesù), un piccolo coro da camera (a fare le veci del narratore), un grande coro (che intona tutti gli altri testi) e l'orchestra al completo. In segno di «ammirazione e apprezzamento», l'opera è stata dedicata a Sir Colin Davis in occasione del suo 80° compleanno e, dal podio del Barbican Centre di Londra, nell'aprile del 2008 il direttore inglese ha diretto la Passione di MacMillan a capo delle compagini London Symphony Chorus & Orchestra, realizzando nel contempo un'edizione discografica registrata dal vivo (2 Super Audio Cd pubblicati da LSO Live e distribuiti da Sound and Music).
Si tratta dell'esecuzione vibrante di un'opera carica di pathos, una sorta di colonna sonora "partecipata" degli estremi tragici eventi della vita del Salvatore, a cui MacMillan ha voluto aggiungere un ultimo movimento strumentale (Sanctus Immortalis, miserere nobis): un "canto senza parole", attraversato da un lungo e solenne tema pacificante, come ad accompagnare lo sfilare dei titoli di coda su una delle vicende con cui il Mistero continua a interrogare la coscienza dell'intera umanità. Perché, come ebbe già modo di dichiarare lo stesso compositore in occasione della stesura dell'opera Le ultime sette parole dalla croce, «la morte di Cristo è una tragedia personale che riguarda ciascuno di noi».