La parrocchia baluardo contro il consumismo
È fin troppo semplice e, difatti, funziona. Bambini "parolina", che resistono come Giannino (di cui stiamo parlando da due domeniche), sono tra i pochi che non si prostrano davanti al vitello d'oro. Andrebbero assistiti, incoraggiati, rafforzati. Non abbandonati a se stessi. Il mondo dei coetanei è infatti in larga parte un mondo ostile, che dileggia ed esclude. Giannino non è un ateo materialista, e poco importa che la sua famiglia non sia particolarmente devota. Però Giannino meriterebbe un occhio di riguardo proprio dal mondo dei credenti, da chi proclama, perché scritto nel proprio cuore: "Non avrai altro Dio all'infuori di me".
Giannino avrebbe bisogno di un ambiente dove assieme ai suoi coetanei, guidati da adulti consapevoli, sia fatto sentire meno solo. Insensato non è lui, che resiste alle lusinghe del dio mercato; insensati sono i bambini e ragazzi che non solo gli si prostrano ai piedi, ma lo servono con baldanza, proclamandone la superiorità e facendo sentire stupido chi non si accoda, deridendolo ed escludendolo. Un Giannino escluso ha bisogno di compagnia. Ha bisogno di una cultura alternativa di sostegno.
Se Giannino va a catechismo, che cosa riceve dal maestro catechista? Forse delle nozioni bibliche elementari. Impara chi siano Abramo e Davide. Qualcosa anche su Gesù. Le preghiere fondamentali. Verrà preparato ai sacramenti. Tutte nozioni basilari per potersi dire cristiani. Ma questi insegnamenti, da soli, riescono a dare un senso alla sua vita? Forniscono le chiavi di lettura necessarie, anche a un giovanissimo, per comprendere il mondo in cui è immerso tutto il giorno, il mondo dominato dal dio mercato, dalle sue sollecitazioni e dai tanti coetanei che gli obbediscono?
Anche i "bambini parolina" cercano la felicità. Vedendo attorno a se tanti coetanei che appaiono felici, felicissimi nel riporre il senso della loro vita nel possesso e consumo di merci, per quanto tutto ciò gli sembri stupido si domanderà: perché non mi adeguo anch'io, smettendo di resistere e soffrire? Perché non cedo, per essere finalmente accettato e non più solo? I "bambini parolina", i Giannini evocati nelle ultime due domeniche, sono quasi sempre costretti ad arrangiarsi. Neppure i genitori possono bastare. Hanno bisogno di coetanei simili a loro. Ma dove li trovano?
A questo serve la comunità parrocchiale. E i catechisti dovrebbero essere dei mediatori intelligenti, capaci di parlare del vitello d'oro della Bibbia e insieme dei vitelli d'oro della nostra società, quelli che vogliono farsi adorare dai bambini. O il Vangelo illumina la vita, e dà felicità a chi lo riceve, oppure accade quel che spesso accade: i bambini crescono e spariscono, correndo dietro a ciò che dà risposte appaganti, anche se false. Cambiano fede, sposando il materialismo e l'ateismo pratico in cui sono immersi fin dal giorno in cui nascono.
Le parrocchie devono educare piccoli guerriglieri.