La memoria può accendere gli sguardi della politica
A Pignola, paese adiacente a Potenza, c'è una chiesa dell'Anno Mille che domina la vallata. E proprio sotto, l'imprenditore Paolo Patrone, coi suoi figli Giovanni e Nicola, ci ha messo 11 anni per ristrutturare un palazzo del '600 e costruire uno dei resort più belli che possiate immaginare: Dimora Giorni. Anche lui produce vino (fa il Cabernet in Basilicata) e si applica col variegato mondo del gusto. Però quando sono arrivato, la prima cosa che ha fatto è stata portarmi dal miglior gelatiere d'Italia (questo lo dico io, dopo l'assaggio): Luigi Buonansegna, che ha imparato il mestiere a Firenze andando a scuola dagli stessi gelatieri mitici della città. Ha abbandonato la carriera di avvocato ed è tornato a Pignola a issare la bandiera della qualità. Poco dietro c'è una macelleria elegante e piccola, dove Arcangelo Faraldo fa dei salumi spettacolari (chiedete la gelatina realizzata con le parti meno nobili del maiale) e lavora con la razza podolica di queste zone. Ma ancora più minuscola è la latteria di fianco alla Dimora, che vende il latte fresco e le mozzarelle. Con Paolo, che per 9 anni è stato sindaco di questo paese, ho visto in poche ore un mondo fatto di relazioni e di riscatto. Di una memoria che rende gli occhi vivi, capaci di fare quello che vorremmo anche dalla politica: un patto duraturo per il bene del Paese.