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Giovanni Battista de Rossi. La malattia non fermò il suo umile apostolato

Matteo Liut martedì 23 maggio 2017
La forza interiore di superare le proprie fragilità per farsi umili compagni di chi soffre: è un messaggio di speranza, che va alla radice della vita, quello che ci lascia in eredità l'esempio di san Giovanni Battista de' Rossi. Nato nel 1698 a Voltaggio (Genova), a 13 anni si trasferì a Roma e andò a vivere nella casa di uno zio sacerdote, canonico a Santa Maria in Cosmedin. A Roma frequentò il liceo dei gesuiti del Collegio Romano ma in questo periodo cominciarono a manifestarsi i segni dell'epilessia, malattia che lo segnò tutta la vita. Venne ordinato sacerdote l'8 marzo 1721 e da quel giorno si dedicò a un apostolato infaticabile in mezzo a studenti, poveri ed emarginati. Ebbe un'attenzione di riguardo anche per i confratelli preti per i quali fondò la Pia Unione dei sacerdoti secolari di Santa Galla. Negli ultimi mesi di vita l'epilessia si aggravò: morì il 23 maggio 1764.
Altri santi. Santi Martiri di Cappadocia (303); sant'Eutizio di Norcia, monaco (V-VI sec.).
Letture. At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11.
Ambrosiano. At 19,21-20,1b; Sal 148; Gv 14,1-6.