Lo scorso dicembre alcuni ricercatori in Cina hanno comunicato di aver raggiunto un record assoluto: hanno sviluppato una macchina in grado di accusare le persone di crimini utilizzando l'intelligenza artificiale (AI). Stando alle dichiarazioni rilasciate dai realizzatori, il "procuratore" ad AI può presentare l'accusa con un'accuratezza superiore al 97% basandosi solo su una descrizione verbale del caso. La macchina è stata costruita e testata dalla Procura del Popolo di Shanghai Pudong, l'Ufficio del procuratore distrettuale più grande e trafficato del Paese.Secondo quanto riportano i media, la tecnologia potrebbe ridurre il carico di lavoro quotidiano dei pubblici ministeri, consentendo loro di concentrarsi su compiti più difficili. Questo nuovo strumento è stato sviluppato da Shi Yong, direttore del laboratorio di Big data e gestione della conoscenza dell'Accademia cinese delle scienze e dal suo team. «Il sistema può sostituire in una certa misura i pubblici ministeri nel processo decisionale», hanno detto Shi e i suoi colleghi in un articolo pubblicato questo mese sulla rivista scientifica cinese Management Review.
L'applicazione della tecnologia AI nelle forze dell'ordine è in aumento in tutto il mondo. I pubblici ministeri cinesi utilizzano l'Intelligenza artificiale dal 2016. Alcuni pm tedeschi hanno usato tecnologie AI – come il riconoscimento delle immagini e la digital forensics – per aumentare la velocità e l'accuratezza dell'elaborazione dei casi.
Ci chiediamo se la dignità della persona umana è compatibile con l'essere giudicata solo da una macchina. Siamo meri processi (biologici, psicologici, sociologici) da orientare e deviare in caso di malfunzionamento o persone, cioè unicità da accogliere ed eventualmente rieducare?