La guerra fa danni anche in pagina
Ecco - al fondo - priva di ogni connotato che non sia quello di verità, la ragione del ripetuto "grido" di Giovanni Paolo II per la pace. Lo esaminano al bilancino delle opportunità, su opposti fronti, "l'Espresso on-line", che annota come il suo rifiuto di questa guerra non sia mai in assoluto una condanna esplicita e totale della guerra (che dovrà dire di più, il Papa? Ndr), e "Il Foglio", che dopo aver più volte ironizzato sul "pacifismo vaticano", ieri ha un titolo che proclama che "bisogna ascoltare il Papa". Già. E quasi nessuno si accorge - ed è ancora un segno di opportunismo infido - che personalità musulmane di rilievo oggi additano anche all'islam intero l'esempio pacificatore di Giovanni Paolo II. Tra gli altri dimenticati, in un'intervista a Riccardo Cristiano del GrUno Rai (23/3), l'imam sciita libanese Muhammad Hassan Al Amin proclama "l'importanza storica di quanto ha detto Giovanni Paolo II" anche per tutti i musulmani del mondo, in vista del "superamento delle divisioni, della creazione di una nuova comprensione e della convivenza". Voci di pace. La sordità materiale genera compassione. Quella morale genera odio. È parte della guerra"