Il grande atrio dell'aula Paolo VI è un luogo molto importante per lo svolgimento dei lavori del Sinodo. È il luogo delle pause, lo spazio in cui ci si conosce e ci si incontra in maniera informale. È anche il luogo dove papa Francesco accoglie con grande cordialità i partecipanti, li ascolta, li interroga. Quello che colpisce di più sono i sorrisi delle persone, l'entusiasmo dei giovani invitati, l'accoglienza calorosa dei vescovi, il clima di gioia. Ci si presenta, ci si racconta, si sogna insieme: le lingue sono diverse, ma lo spirito ci accomuna, per cui ognuno si esprime come può, e alla fine ci si capisce! E così si commentano gli interventi, si scambiano opinioni, si riflette, si raccontano esperienze, prendono forma i pensieri: i giovani come luogo teologico, il luogo in cui Dio ci parla e ci sorprende; il desiderio di una Chiesa empatica, che accorcia le distanze; il fallimento come uno dei momenti privilegiati di incontro con Dio. Lasciamo sedimentare, lasciamo risuonare e rimaniamo aperti all'ascolto. Mi sembra un buon inizio.