LA GIOIA DELL'IMPICCATO
Si apre con questa citazione dei Pensieri (n. 425) di Pascal il bel libro che un vescovo, Francesco Gioia, ha dedicato a un tema che ben s'adatta al santo proposto dall'odierna liturgia, Filippo Neri. Il titolo del volume è Nati per la gioia (ed. Ancora) ed è un viaggio festoso nell'orizzonte biblico di questo sentimento che è anche il filo d'oro sotteso all'intera esistenza dell'uomo di tutti i tempi. Lo è anche quando paradossalmente sembra essere negato, come nel caso evocato dal grande pensatore francese, quello dell'impiccato. Il suicida, stravolto nella sua ragione, con quel gesto estremo anela a una liberazione che egli sogna solo nella morte e nel silenzio.Nietzsche, con tutte le contraddizioni del suo pensiero filosofico e della sua stessa vita, dichiarava che «se Dio esistesse, non potrei concepirlo che come Dio danzante». Non per nulla è proprio sotto l'immagine di una fanciulla danzante che il libro biblico dei Proverbi (8, 30-31) presenta la Sapienza divina creatrice. Gustare la felicità è tutt'altro che un'esperienza facile e non solo perché essa è rara ma perché molte sono le sue contraffazioni. Una per tutte, ricordata dallo psicologo Erich Fromm: «La felicità dell'uomo moderno è guardare le vetrine e comprare tutto quello che desidera, in contanti o a rate». C'è, dunque, un vero e proprio esercizio dell'anima da compiere per "essere" felici più che per "avere" la felicità.