A volte ci vuole una vita intera per capire che siamo tutti fratelli. Per san Charles de Foucauld questo cammino fu un itinerario lungo e complesso, che lo portò nel cuore del deserto nel Sahara tra Algeria e Marocco. Lì si presentava proprio come “fratello universale” a quanti incontrava, diventando così un testimone dell’amore di Dio per ogni essere umano. Nato a Strasburgo il 15 settembre 1858, in gioventù aveva vissuto un’esistenza senza un credo, gettandosi poi in una fallimentare carriera militare. Congedato con disonore, si diede alle esplorazioni geografiche in Marocco, arrivando a guadagnarsi una medaglia d’oro conferitagli dalla Società di Geografia di Parigi. Al rientro in patria visse una nuova esperienza di ricerca: l’oggetto della sua “esplorazione” fu Dio. Fu grazie al confessore della cugina l’abbé Henri Huvelin, che nel 1886 trovò ciò che cercava e da quel giorno decise di dedicarsi solo a Dio. Entrò quindi tra i monaci trappisti, ma dopo alcuni anni lasciò la comunità e si recò in Terra Santa. Ordinato prete nel 1901, nel 1905 si stabilì in Africa, nel deserto, da apostolo tra i Tuareg, accogliendo chiunque passasse da lì. Morì nel 1916, beato dal 2005, è santo dal 22 maggio 2022.
Altri santi. San Castriziano di Milano, vescovo (III sec.); beato Antonio Bonfadini da Ferrara, sacerdote (1400-1482).
Letture. Romano. I Domenica di Avvento. Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12-4,2; Lc 21,25-28.34-36.
Ambrosiano. III Domenica di Avvento. Is 45,1-8; Sal 125 (126); Rm 9,1-5; Lc 7,18-28.
Bizantino. Col 1,12.18; Lc 18,35-43.
t.me/santoavvenire
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