La fede che resiste a tutte le ideologie
La crudeltà di quella persecuzione l'ha ricordata domenica scorsa Papa Francesco beatificando in Romania Hossu e, con lui, gli altri vescovi che non si piegarono al comunismo, Vasile Aftenie, Ioan Balan, Valeriu Traian Frentiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu e Alexandru Rusu. «Queste terre – ha detto – conoscono bene la sofferenza della gente quando il peso dell'ideologia o di un regime è più forte della vita e si antepone come norma alla stessa vita e alla fede delle persone; quando la capacità di decisione, la libertà e lo spazio per la creatività si vede ridotto e perfino cancellato... voi avete sofferto i discorsi e le azioni basati sul discredito che arrivano fino all'espulsione e all'annientamento di chi non può difendersi e mettono a tacere le voci dissonanti». I nuovi sette vescovi beati «di fronte alla feroce oppressione del regime dimostrarono una fede e un amore esemplari per il loro popolo. Con grande coraggio e fortezza interiore, accettarono di essere sottoposti alla dura carcerazione e ad ogni genere di maltrattamenti, pur di non rinnegare l'appartenenza alla loro amata Chiesa».
In questo modo, ha aggiunto Bergoglio, «questi pastori, martiri della fede, hanno recuperato e lasciato al popolo rumeno una preziosa eredità che possiamo sintetizzare in due parole: libertà e misericordia». Libertà da ogni umana coercizione e «una disposizione al martirio senza parole di odio verso i persecutori, nei confronti dei quali hanno dimostrato una sostanziale mitezza». Ed è di questa eredità che tutti dobbiamo fare tesoro, perché «anche oggi appaiono nuove ideologie che, in maniera sottile, cercano di imporsi e di sradicare la nostra gente dalle sue più ricche tradizioni culturali e religiose. Colonizzazioni ideologiche che disprezzano il valore della persona, della vita, del matrimonio e della famiglia e nuocciono, con proposte alienanti, ugualmente atee come nel passato, in modo particolare ai nostri giovani e bambini lasciandoli privi di radici da cui crescere». Così tutto diventa «irrilevante se non serve ai propri interessi immediati, e induce le persone ad approfittare delle altre e a trattarle come meri oggetti». Per il Papa sono voci «che, seminando paura e divisione, cercano di cancellare e seppellire la più preziosa eredità che queste terre hanno visto nascere». Come provò a fare il comunismo. Senza riuscirci.