La delazione, un vizio risvegliato dal virus
La moderna delazione ha una tradizione antica. Il delator è figura ampiamente citata dagli autori latini, e non benevolmente. Spesso il delatore soffia la sua spiata per ricavarne un vantaggio personale, in denaro o cariche pubbliche. Il delatore dei regimi autoritari, rigorosamente protetto dall'anonimato, in genere è ricompensato in denaro, ma la sua "ricompensa" può essere del tutto immateriale: la gioia di far del male a qualcuno, se lo meriti o no.
C'è una domanda che il delatore da balcone non si pone mai: chi vedo passare, ha il diritto di passare o è un abusivo? Il delatore ha cominciato magari a piccole dosi, ma con il tempo ha sentito il bisogno di aumentarle come un tossico qualsiasi: il piacere nel beccare il condomino, il vicino o il concittadino in un'apparente infrazione è indicibile. La psicologia non ha difficoltà a suggerire la spiegazione: io delatore denuncio il comportamento che nego a me stesso e che dunque nessun altro deve potersi permettere, ne abbia il diritto o no. Al polo opposto c'è chi – come il cittadino palermitano che prima organizza il banchetto sul terrazzo e poi, multato, chiede 1.500 euro per farsi intervistare – ride in faccia a tutti, delatori compresi, e fa quel che gli pare. Il suo godimento deriva dal fatto che gli altri non osano trasgredire come lui, più furbo di tutti; se tutti si comportassero allo stesso modo, il piacere svanirebbe. Perché tuttavia prendersela con i passanti, regolari o irregolari che siano? Ma perché con qualcuno dobbiamo sfogarci, e addosso a qualcuno va indirizzata la sorda rabbia e la montante frustrazione che coglie i prigionieri della quarantena. Chi è tendenzialmente mite e generoso non ci pensa proprio. Sorveglia i comportamenti propri, non quelli altrui. Chi invece è tendenzialmente acido e maligno avverte il bisogno di ferire, far male e dire male.
Poco ci consoli sapere che il fenomeno è mondiale. A Londra, il questore Anthony Stansfeld ha pregato la popolazione di fare la spia solo per casi palesi ed eclatanti, e a intrattenere piuttosto rapporti amichevoli e collaborativi con i vicini. Nel Northamptonshire, la polizia ha ammesso di essere bombardata da dozzine di chiamate di chi vorrebbe far arrestare il vicino che si fa una corsetta o un barbecue in giardino. A Los Angeles, si segnala una valanga di "telefonate bizzarre", come quella che chiedeva di arrestare due persone alla fermata del bus: una aveva tossito. La delazione a volte è incoraggiata: in Nuova Zelanda, il sito della polizia ha ricevuto così tante segnalazioni da andare in crash.
Qualche ex funzionario della Stasi starà gongolando: ah, i bei vecchi tempi…