La crisiQualcosa non torna nel quadro bucolico della provincia italiana
qualcosa non torna nel quadro bucolico della provincia italiana, orfana di un'amministrazione di prossimità che una volta si occupava di strade, scuole, protezione civile. La verità è che la provincia produttiva italiana è fortemente mortificata, lo si è visto anche sulla vicenda del terremoto in Centro Italia, dove la burocrazia mette i bastoni fra le ruote alla necessità di intervenire tempestivamente. Ci stiano incartando, senza pensare che tutto questo va ad inficiare l'economia del Paese, la sua agricoltura, il commercio, la struttura capillare basata sui Comuni. E se 30 anni fa c'erano i partiti radicati nei territori, che avevano punti di riferimento certi cui far arrivare segnali, oggi anche questo sembra venuto meno. Ho visto imprenditori increduli di tanto abbandono e contadini che mai avevano vissuto una minaccia importante, ambientale e sociale, sulla loro stessa attività. La rincorsa a smantellare il sistema dei corpi intermedi sta producendo solo dei vuoti, che a loro volta producono la distruzione di un sistema sociale funzionante per 60 anni.
Come sempre non si intravede una strategia, neppure sappiamo se gli amministratori centrali o aspiranti tali abbiamo la percezione di quel che accade. E delle due l'una: o si ha un obiettivo di costruzione (che non è lo smantellamento di tutto), oppure si amministra il giorno per giorno. Che non può durare a lungo.