Vincere il Nobel? Vivere un grande amore? Conoscere la maternità? In uno di questi risiede il bene più prezioso? No, la cosa di tutte più preziosa è il tempo: bene personale e universale, di ognuno e di tutti, comune a ricchi e poveri, colti e ignoranti, piccoli e grandi: mentre scienza, amore, maternità non sono di tutti. Ascoltiamo Seneca: «Il tempo, lo si chiede come fosse niente, lo si dà come fosse niente. Si gioca con la cosa più preziosa di tutte (res omnium pretiosissima). Gli uomini non ne hanno coscienza perché è immateriale, perché non cade sotto gli occhi, e perciò è valutata pochissimo, anzi non ha quasi prezzo. Nessuno dà valore al tempo; ne usano senza risparmio, come fosse gratis» (La brevità della vita 8, 1). Il tempo è prerogativa degli uomini liberi: «Quelli - diceva Platone - hanno sempre tempo a disposizione; gli altri, invece, quelli che si aggirano nei tribunali o altrove, parlano sempre con scarsa disponibilità di tempo, perché l'acqua della clessidra scorrendo li incalza» (Teeteto 172 d-e). Non è forse vero che i più impegnati sono anche i più disponibili mentre i nullafacenti non hanno mai tempo? Invece di regali costosi, effimeri, inutili, quale dono più prezioso che regalare del proprio tempo a chi, solo, chiede ascolto, attenzione, protezione?