L’Italia è il Paese con più persone impegnate nel reciproco sostegno, nell’economia del dono del proprio tempo, della propria competenza. È l’economia del gratuito che contrasta e smentisce l’economia del maggior profitto e del tornaconto individuale. La società di oggi ha ridotto e mortificato il titolo di cittadino, persona che appartiene a una comunità di uguali. Ha diminuito il cittadino a cliente, da titolare di diritti a segmento isolato del mercato. Quando il nome USL, unità sanitaria locale si è trasformato in ASL azienda sanitaria locale, è stato varcato il confine. La sanità diventa azienda e il cittadino si ritrova a essere un suo cliente, valutato in base al suo potere di acquisto, ammesso in base al censo. La sanità, la scuola, la giustizia sono diventati servizi erogati da una ditta. Sono invece fondamento e ragione di una comunità di partecipanti a una società dotata di Costituzione. Questo è il titolo di cittadino. Non si è utenti isolati in fila davanti a uno sportello che discrimina a suo arbitrio la clientela. Il volontariato ricostruisce il titolo di cittadino, dal basso e in modo capillare. Il volontariato contrasta la rassegnazione di fronte a presunte cause di forza maggiore. La forza maggiore sta invece in questa filiera milionaria di persone che ogni giorno fondano la città futura e i suoi abitanti.
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