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Pietro di Anagni. La casa e la famiglia, cioè la cattedrale e il clero

Matteo Liut giovedì 3 agosto 2017
La casa e la famiglia, cioè la cattedrale e il clero: furono queste le priorità cui si dedicò il santo vescovo Pietro di Anagni. Nel suo lungo episcopato alla guida della comunità laziale si adoperò per dare salde fondamenta alla Chiesa locale facendosi portatore della Riforma gregoriana: volle dare una formazione più solida ai preti, restaurò la Cattedrale, ravvivò il culto del martire san Magno e difese i beni ecclesiastici da indebite ingerenze esterne. Discendente dei principi longobardi di Salerno, era stato affidato in tenera età ai monaci dell'abbazia salernitana di San Benedetto. Fu poi il cardinale Ildebrando di Soana, che lo scelse come cappellano per papa Alessandro II, il quale in seguito lo consacrò vescovo e lo inviò ad Anagni, successore del vescovo Bernardo. Morì nel 1105 e già nel 1110 il suo culto venne ufficializzato.
Altri santi. Sant'Aspreno di Napoli, vescovo (I-II sec.); san Martino, eremita (500-580).
Letture. Es 40,16-21.34-38; Sal 83; Mt 13,47-53.
Ambrosiano. 1Sam 26,3-14a.17-25; Sal 72; Lc 10,25-37.