«Rock cristiano in Italia» è il titolo di una pagina Facebook e una pagina web che costituiscono un'aggiornatissima mappa di questa bella nicchia della musica italiana. Anche sul blog “La Bibbia giovane” l'amministratore della pagina, Felix, racconta i protagonisti di tale nicchia. Ma ultimamente ( bit.ly/3wgzea9 ) ci ha regalato un'incursione su un'artista popolarissima, Laura Pausini, a proposito del brano “Io sì” che, per il film “La vita davanti a sé”, del quale è “canzone originale”, ha ottenuto ripetute nomination nei maggiori premi cinematografici, Oscar compresi, vincendone uno, il Golden Globe. Per parlare di “Io sì” Felix si è affidato a fra Tommaso Farnè, francescano conventuale attivo nella pastorale giovanile. Che mostra di amare questo testo: il suo «cuore pulsante», dice, «potrebbe essere sintetizzato come un inno a quelle solide relazioni salvifiche di prossimità che sembrano essere oggi merce rara»; relazioni generative, la cui bellezza «entra in me a ogni ascolto e, come sempre fa la bellezza, torna ad accendere un desiderio, una sete, una nostalgia, un'intuizione». Di più: «Sembra una lettera scritta da Dio all'uomo! Del resto le parole che resteranno quando l'umanità non avrà più nulla da dire saranno proprio due parole pronunciate con infinita tenerezza e commozione da Dio: “sto qui”, “sono qui”, manifesto sintetico dell'Emmanuele e update in chiave post-moderna della parabola del buon samaritano». Non è molto lontano il sentimento, che Felix ci riporta, suscitato da “Io sì” in Simone Sordo, youtuber albanese «che ha iniziato a pubblicare delle cover che potessero raccontare la gioia dell'incontro con Gesù». Come tanti di noi, egli ha visto il film durante uno dei lockdown degli scorsi mesi e quella canzone gli è entrata nella testa e nel cuore. «Mi domandavo, chi mai potrebbe dirti parole simili? Chi mai potrebbe dirti che sei amato, cercato, voluto, visto anche quando ti sembra di non contare nulla per nessuno? Era una preghiera». E come una preghiera l'ha cantata ( bit.ly/2S8JUsQ ).