Beppe Fiorello e impegno civile sono ormai un binomio inscindibile. Il popolare attore continua a portare in tv fiction di qualità, tratte da storie vere, contenenti scelte etiche e risvolti educativi. Questa volta lo spunto lo ha trovato in un libro del giornalista Giovanni Maria Bellu, edito da Mondadori, I fantasmi di Portopalo, che come recita il sottotitolo, “Natale 1996: la morte di 300 clandestini e il silenzio dell'Italia”, racconta uno dei più grandi naufragi accertati della storia del Mediterraneo, avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 dicembre di ventuno anni fa nel Canale di Sicilia, di fronte Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Nel tentativo di sbarcare in Italia, circa trecento immigrati di origine indiana, pakistana e tamil morirono perché la carretta del mare sulla quale erano imbarcati affondò improvvisamente. Ma nessuno volle dire nulla, soprattutto i pescatori del posto per paura del sequestro dei pescherecci e della limitazione alla pesca nella acque antistanti. Solo un pescatore, Salvatore Lupo (Saro Ferro nella fiction), nel 2001, ebbe il coraggio di denunciare il ritrovamento del punto esatto in cui l'imbarcazione era affondata e dove giace ancora, avvistata a suo tempo da un robot sottomarino. La storia, per troppo tempo dimenticata, è stata così proposta al grande pubblico televisivo con questa miniserie, due puntate, lunedì e ieri in prima serata su Rai 1 (coproduzione Rai Fiction-Picomedia in collaborazione con Iblafilm), per la regia di Alessandro Angelini, con Giuseppe Battiston, Roberta Caronia e Angela Curri oltre ovviamente a Fiorello, che firma anche il soggetto con Paolo Logli e Alessandro Pondi, i quali a loro volta siglano la sceneggiatura insieme a Salvatore Basile e Alessandro Angelini. A parte qualche semplificazione, a cui sempre si paga pegno in questi casi, I fantasmi di Portopalo versione televisiva è un ottimo prodotto, ben girato e ben interpretato, che ancora una volta propone eroi molto umani, cittadini del nostro tempo, donne e uomini comuni, che si sono battuti per la verità e la giustizia. Beppe Fiorello si conferma così marchio di garanzia. E lunedì sera dapprima in studio al Tg1 e poi nel salotto di Porta a porta lancia e rilancia la sua fiction: il pubblico di Rai1 lo segue fedele e compatto.