La buona lotta contro il Fentanyl Trump può trovare molti alleati
(i dimenticati dalla politica e dalle élite) cui si è rivolto in campagna elettorale il tycoon a essere le prede della cosiddetta droga degli zombie. Non c’è nulla della controcultura giovanile o della volontà di sperimentare nuove dimensioni nell’epidemia di Fentanyl, piuttosto la povertà e la disperazione di chi non riesce a integrarsi in un contesto individualistico e competitivo, dove i perdenti sono considerati più colpevoli per la propria sorte che meritevoli di sostegno. Se i dazi a Cina, Messico e Canada (peraltro minacciati pure come strumento per fermare l’immigrazione irregolare) avranno un effetto sulle forniture, ancora non basterà per fare uscire centinaia di migliaia di persone da una spirale autodistruttiva. Va in questa direzione la campagna informativa che Trump ha contestualmente annunciato. Essere consapevoli dei rischi letali può scoraggiare tanti dall’incamminarsi verso il baratro. Tuttavia, è soltanto una società più solidale e capace di farsi carico dei più fragili e bisognosi che riesce ad affrontare in modo efficace un’emergenza simile. Si potrebbe giocare su questo versante la sfida domestica della presidenza repubblicana che va a cominciare dal 20 gennaio prossimo. Non solo esternalizzare la lotta alle dipendenze, attribuendola all’importazione dei componenti chimici occorrenti, ma incidendo sulle cause interne, in un Paese dai forti squilibri, con grandi ricchezza, energia e vitalità da una parte, e tanta solitudine, miseria e desolazione dall’altra. Il democratico Biden, tendenzialmente più favorevole all’intervento pubblico, non è riuscito a invertire la tendenza, malgrado la crescita economica complessiva (sebbene i dati dell’anno scorso segnino la prima, minima diminuzione dei decessi per oppioidi sintetici dal 2018). La ricetta per un verso liberista di Trump, venata però di populismo dall’altro, sarà messa alla prova su questo tema, per il quale i drastici tagli al settore statale propugnati da Elon Musk non si annunciano come benefici. Stanti i rischi di una diffusione del Fentanyl e dei suoi perniciosi fratelli anche in Europa, si tratta di una battaglia importante che conviene affrontare uniti, senza barriere ideologiche né approcci strumentali ad altri scopi. © riproduzione riservata