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Biagio. La benedizione della gola gesto per affidarsi a Dio

Matteo Liut sabato 3 febbraio 2018
Non una semplice devozione “scaramantica”, ma un gesto di fiducia, un modo per affidarsi a Dio e per mostrare tutta la gratitudine per il dono della vita. È questa la chiave di lettura per comprendere il rito della benedizione della gola che oggi si vive in moltissime comunità locali in onore di san Biagio. A questo vescovo vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo, infatti, viene attribuito un gesto miracoloso: la guarigione di un bimbo o di un giovane che stava soffocando a causa di una lisca di pesce in gola. Per questo è uno dei 14 testimoni della fede. Secondo la tradizione egli era medico e divenne poi vescovo di Sebaste, in Armenia; arrestato nel 316, nel contesto di alcuni contrasti tra gli imperatori Costantino e Licinio, venne torturato e ucciso per non aver rinnegato la propria fede.
Altri santi. Sant'Oscar (Ansgario), vescovo (800-865), beata Maria Elena Stollenwerk, religiosa (1852-1900).
Letture. 1Re 3,4-13; Sal 118; Mc 6,30-34.
Ambrosiano. Es 25,1-9; Sal 96; Eb 7,28-8,2; Gv 14,6-14 / Lc 24,13-35.