A volte ci si rattrista, ascoltando i disvalori senza poesia purtroppo dominanti in radio a ritmo di rap e trap. Però ci sono anche giovani che scrivono altro, cantautori veri e sensibili: come Giulia Mei. E pensate che forza darebbe, a un ragazzino in cerca di sé, un testo come quello che segue; se radio e tv fossero abbastanza indipendenti da proporlo… «Libera l'universo che hai lasciato a parte: da troppo tempo non ti accarezzi più, dall'altra parte dello specchio non sei tu… Ma inferiore a chi? E all'altezza di che cosa? Vale forse meno un tulipano di una rosa? Sei caduto, non ti sei rialzato, pensi di sapere ma non lo sai che… La bellezza la si misura coi parametri del cuore, non ci si guarda solo per sentito dire, in ogni uomo c'è un tesoro da scoprire! …Mondo che non approvi l'uso dei difetti, dove non si esiste che per essere perfetti, trova uno spazietto anche per noi, che non siamo e non saremo mai come ci vuoi… Ma la bellezza si misura coi parametri del cuore, non ci si ama solo per sentito fare, in ogni uomo c'è un tesoro… di bellezza! L'hai calpestato fino a farla sprofondare: adesso basta, devi farlo ritornare. O mia bellezza, mi potrai mai perdonare, se per paura a volte non ti ho fatta uscire? Mi devi credere: sei bella da morire…».