«La scuola non è solo didattica, è anche incontro, condivisione, esperienze fatte insieme». Parole sagge in tempi di Covid che senz’altro in molti avranno pronunciato alla ripresa delle lezioni in presenza. Con piacere le abbiamo sentite anche in una serie tv come Jams, che sul piano educativo ha sempre qualcosa da dire occupandosi di adolescenti alle prese con molestie, bullismo, cyberbullismo, pandemia, lockdown e ora ambiente ed ecologia con venti nuovi episodi in onda da questa settimana, dal lunedì al venerdì, alle 20,40 su Rai Gulp (canale 42 del digitale terrestre) e disponibili su RaiPlay. Scritta da Simona Ercolani con Angelo Pastore, Mariano Di Nardo, Josella Porto e Elizabeth De Grassi, coprodotta da Rai Ragazzi e Stand by Me per la regia di Emanuele Pisano e Giulia Gandini, Jams, giunta alla terza stagione, si distingue per la semplicità (che non significa banalità) delle storie, per la freschezza del racconto e le facce pulite di ragazzi che parlano il linguaggio dei loro coetanei, utilizzano i social (ma senza esserne schiavi), combattono le ingiustizie e si dimostrano responsabili, positivi e solidali. Al centro della vicenda come sempre ci sono i Jams, ovvero Joy (Sonia Battisti), Alice (Giulia Cragnotti), Max (Andrea Dolcini) e Stefano (Luca Edoardo Varone), chiamati anche in questa circostanza a confrontarsi con i problemi della loro età, brufoli e primi amori compresi, ma anche con questioni ambientali come la speculazione edilizia e la costruzione di un albergo nel bel mezzo di un piccolo paradiso naturale dove i ragazzi hanno piantato le tende per un campo estivo. Una vera e propria battaglia ambientalista, che vede il gruppo scontrarsi con persone che a detta loro «si concentrano solo sulle regole e su quello che si deve fare invece che su quello che è giusto fare». Ma questa non sarà l’unica sfida per i Jams, che nel corso della stagione si troveranno ad affrontare anche un adescamento online da parte di un adulto. Risolveranno il tutto con la solidarietà, lanciando ancora una volta un messaggio comprensibile ai più giovani, a quel pubblico a cui la serie si rivolge per incitarlo, come recita il sottotitolo (Il futuro è nostro), a prendersi quello che gli appartiene.