Una "santità del fallimento", fatta di rimproveri e compiti mai eseguiti secondo le richieste dei superiori. La storia di san Serafino da Montegranaro dimostra che i nostri limiti non sono ostacolo alla possibilità di diventare specchio della vita di Dio tra gli uomini e quindi santi. Nato nel 1540 a Montegranaro in povertà, entrò in convento a 18 anni, dopo aver fatto il custode di bestiame. Accolto come religioso fratello nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fece il noviziato a Jesi. Girò poi numerosi conventi perché pareva inadeguato a ogni compito che gli veniva affidato. Ma la sua forza erano la tenacia, l'umiltà e la mitezza. "Ancorato" al Crocifisso e al Rosario, presto ad Ascoli Piceno fu guardato come un santo. Morì nel 1604.
Altri santi. Edisto, martire (I sec.); beato Romano Sitko, sacerdote e martire (1880-1942).
Letture. Gl 4,12-21; Sal 96; Lc 11,27-28.
Ambrosiano. Dt 18,1-8; Sal 94; Eb 10,11-14; Lc 22,24-30a / Gv 20,19-23.