Stretta sulla scuola. “Corriere” (29/6): «Il voto in condotta peserà sulla maturità». “Repubblica” (29/6): «Voto in condotta, si cambia. Sì ai lavori utili a scuola ma stop alle sospensioni». Intanto, con buona pace dei ragazzi promossi a pieni voti, i giovani animatori ai Grest, quelli che lavorano d’estate per pagarsi gli studi in inverno e che sui quotidiani non ci finiscono, alcuni di loro vengono beccati. “Giornale” (30/6): «Armi e molotov, chat degli adolescenti. “Sono andato a scuola con una Glock”». “Libero” (30/6): «Perquisizioni in tutta Italia: i ragazzini che via social facevano pratica con armi e bombe». “Corriere” (30/6): «“Io in classe con la Glock vera”, le chat dei minorenni». Di chi le responsabilità? Nella ricerca difficile, perché sono diffuse e disperse, c’è chi dà fiato alle proprie ossessioni. La “Verità” (30/6) intervista la scrittrice ed ex insegnante Paola Mastrocola. Titolo: «“La scuola patisce il peso del Sessantotto. Torniamo a bocciare”». Mastrocola scrive abitualmente sulla “Stampa” e mercoledì scorso si era già espressa senza equivoci («Io sto con Valditara»). Ma che cosa ha veramente detto a Francesco Borgonovo? «Il Sessantotto è lontano, inutile insistere a denunciarne le colpe». Sarà inutile, ma il titolista, di una pagina intera di intervista, si concentra proprio lì, virgolettando una frase mai detta. Mastrocola però prosegue: «Direi piuttosto di un Sessantotto degenerato, che negli ultimi trent’anni si è diabolicamente mescolato al consumismo sfrenato e alla cultura dello spasso, dando origine a una società del benessere a tutti i costi». Un titolo più appropriato sarebbe stato: «“La scuola patisce il consumismo sfrenato”»; ma i lettori avrebbero ugualmente gradito?
Da leggere tutta e per intero è la pagina del “Giornale” (29/6) con l’annuncio della Fiat («La svolta coraggiosa») di produrre solo auto coloratissime abolendo il grigio. Soprattutto il commento di Marco Zucchetti, titolo: «Elogio del bigio», condivisibile dall’inizio alla fine. Non potendolo riprodurre per intero, ecco le nostre righe preferite: «Il grigio è il colore del coraggio. È la ribellione a un mondo sguaiato che ti obbliga a esibire un colore e a combattere per la sua vittoria. È il rifiuto della sovraesposizione, della mitomania sventolata». Applausi.
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