L'OMBRA AL TRAMONTO
suo Mattutino. Il tema è quello dell'illusione dell'uomo che tende a un successo, a un'esaltazione personale, dimenticando che, sovente, questa preannuncia un conseguente decadimento». Il commento del nostro lettore centra già il tema che il celebre architetto e letterato fiorentino (ma nato a Genova nel 1404 e vissuto a lungo alla corte papale) ha raffigurato con l'immagine suggestiva delle ombre lunghe che si stampano al crepuscolo sulla terra.
È solo in quel momento che si comprendono due verità. Certo, si scopre la grandiosità del successo: è "lungo", disteso ed esteso, impressiona e supera la realtà stessa di chi lo possiede. Ma d'altro lato, si intuisce che la luce sta già per venir meno e il successo e il potere rivelano la loro qualità di ombra destinata ad essere assorbita dalla tenebra. E allora si ha nostalgia di quel mezzogiorno in cui l'ombra era quasi inesistente ma la luce e la vita erano sfolgoranti. Fuor di metafora, è la nostalgia della semplicità che non conosce "lunghezza" e grandezza ma è avvolta nella vita, nella luce, nella solarità dei colori. Una meditazione, questa, che vale per tutti, anche per chi ha poco successo o potere perché l'illusione e l'orgoglio sono sempre in agguato.