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L'offensiva nella testa: pregiudizi scritti e titolati

Gianni Gennari giovedì 28 ottobre 2010
Pregiudizi esibiti in pagina con sprezzo del ridicolo. Martedì ("La Stampa", p. 18) titolo virgolettato, «Accanto a Elisa Claps un bottone cardinalizio». Inizio testuale: «Può essere appartenuto all'abito di un cardinale il bottone rosso trovato"». Nel pezzo leggi che le perizie escludono che il bottone potesse essere della veste del parroco «deceduto nel 2008»"E allora? Allora era «cardinalizio»! Stessa notizia sul "Corsera" (p. 24), ma nessun cenno al «bottone» e altro titolo, «I vestiti di Elisa tagliati dopo l'omicidio». E su "Avvenire" (p. 13) nell'ampio servizio di 6 colonne leggo: «ancora mistero sul bottone» rosso. Domanda: al mondo ci sono altri bottoni rossi, oltre quelli dei «cardinali»? Per "La Stampa" no! Se domani in un delitto salta fuori una pezza verde o azzurra lì si scriverà che l'assassino era del vertice di Lega o Pdl? Stupidità da pregiudizio. La stessa che ("Espresso", 28/10, p. 27) dopo la notizia che il Consiglio comunale di Roma ha deciso di commemorare tutte le vittime delle lotte risorgimentali, fino a Porta Pia compresa, fa concludere così: «Chissà come la prenderà Papa Ratzinger»? La stessa, ancora, che ieri sul "Fatto" (p. 18) su un pezzo una tantum equilibrato di Marco Politi sul recente Sinodo mette questo titolo insensato: «Israele bacchetta Ratzinger». La stessa, infine, che ieri ("Corsera", p. 26) in vista del primo novembre, Festa di tutti i Santi, presenta le iniziative della diocesi di Genova, sede del presidente della Cei cardinale Bagnasco, con questo titolaccio: «L'offensiva (sic!) cattolica anti Halloween». Qualcuno in redazione le «offensive» le ha in testa.