L'Italia delle feste natalizie fa crescere i consumi agroalimentari
L'agroalimentare – con regali enogastronomici, pranzi e cenoni – pare quest'anno la voce di spesa più importante per le famiglie italiane. Coldiretti ha fatto due conti: l'esborso complessivo potrebbe arrivare a 4,8 miliardi di euro, il 10% in più dello scorso anno. A giocare la parte del leone sembra siano proprio i giorni del Natale (che assorbono l'86% della spesa), passati prevalentemente nelle case. Poi si sa, gli italiani sono tradizionalisti. Sta a dimostrarlo il fatto che il 90% porterà in tavola lo spumante, seguito dal panettone (76% delle preferenze) e dal pandoro (che finirà sul 70% delle tavole). Proprio lo spumante merita – anche dal punto di vista economico –, un'attenzione in più. Secondo l'Ovse (l'Osservatorio economico dei vini italiani spumanti ed effervescenti) le bottiglie di spumante sono il termometro delle spese e della disponibilità degli italiani. Se così fosse, gli italiani stanno meglio di prima. Sempre secondo l'Ovse saranno poco più di 68 milioni le bottiglie quelle stappate globalmente in Italia dal 7 dicembre al 7 gennaio: una crescita del 4% sul 2016, un giro d'affari di 750 milioni.
A crescere, inoltre, sembra siano anche le esportazioni. Per l'agroalimentare nazionale anzi, si parla di un traguardo storico delle vendite all'estero con l'export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi e salumi che, solo per il periodo di Natale, supera i 3,5 miliardi di euro (+6% sulla base delle proiezioni Coldiretti per il mese di dicembre 2017).
Ma sempre in tema di consumi agroalimentari della fine dell'anno, occorre tenere conto anche di altre indicazioni. Ancora un'analisi di Coldiretti/Ixe', dice per esempio che per l'80% degli italiani la scelta quest'anno è stata di rimanere a casa, o almeno in Italia. Paura del terrorismo, e probabilmente i conti dei bilanci di casa, hanno fatto orientare la maggioranza su destinazioni nostrane. Per questo pare che gli agriturismi funzionino alla grande (stando ai dati di Terranostra e Agriturist).
L'Italia delle feste procede così verso una crescita dei consumi – almeno in questo periodo –, ma è attenta ancora una volta a non eccedere troppo. E si guarda attorno, preferendo come sempre prodotti e luoghi conosciuti ma non disdegnando (per fortuna) di vendere a tutto il mondo le sue bontà.