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“L'isola di Pietro”, il valore dell'amicizia

Andrea Fagioli martedì 6 novembre 2018
Avolte la realtà ha dell'incredibile. Qualcuno attribuisce certi episodi al destino, altri si appellano al caso. Fatto sta che si può morire colpiti da un fulmine mentre si fa trekking in una delle isole più belle d'Italia. È successo a una turista durante questa tragica ondata di maltempo che ha colpito il nostro Paese. A rendere ancora più incredibile la vicenda è che l'isola in questione è quella di San Pietro, nell'arcipelago sardo del Sulcis, resa celebre dalla fiction di Canale 5 L'isola di Pietro, in onda la domenica in prima serata, con Gianni Morandi nella parte del pediatra Pietro Sereni che abitualmente non fa trekking bensì jogging al fine di mostrare le bellezze ambientali intorno all'unico centro abitato dell'isola: Carloforte. Ha fatto pertanto ancora più scalpore la notizia del drammatico incidente proprio in un percorso naturalistico nei pressi della cittadina sarda. Intanto, per quello che può valere di fronte ai drammi reali, anche nella finzione le cose a Carloforte si fanno sempre più complicate. Omicidi, incidenti stradali, giri di droga, crisi familiari sono i fili conduttori anche di questa seconda stagione della fiction prodotta dalla Lux Vide di Luca e Matilde Bernabei per la regia di Giulio Manfredonia e Luca Brignone. Pietro non ha fatto in tempo a riunire quel che resta della famiglia, dopo essere rimasto vedovo, che altri drammi lo coinvolgono anche tra le mura domestiche. A parte le new entry come Lorella Cuccarini ed Elisabetta Canalis, la storia continua a ruotare intorno a Pietro e alla figlia Elena (Chiara Baschetti). Il personaggio interpretato da Morandi si conferma l'eroe positivo, sia pure con qualche zona d'ombra. Per cui Pietro sarebbe un Don Matteo in camice bianco anziché in tonaca nera se non fosse che qualche scheletro nell'armadio il pediatra rispetto al prete sembra averlo. Ma i valori che alla fine prevalgono si assomigliano: sono tra quelli a cui la Lux Vide nei suoi prodotti difficilmente rinuncia, dall'amicizia alla solidarietà. A renderli televisivamente proponibili, a parte qualche eccesso di drammatizzazione, ci pensano gli attori e gli intrecci in un mix tra poliziesco e medical drama (generi che funzionano sempre), oltre ai panorami di un territorio bello, ma che, per cause naturali, come si è visto, può rivelarsi inaspettatamente ostile.