I 200 mila pensionati dell'Inps interessati al recupero della quattordicesima mensilità ricevono l'assegno di novembre in misura ridotta. Il taglio della pensione – è di importo modesto ma è pur sempre una spiacevole riduzione – si riferisce al recupero della "somma aggiuntiva" riscossa a luglio 2009 ma non dovuta per effetto delle successive verifiche sui redditi dei pensionati per gli anni 2008 e 2009. Tutto in regola secondo la legge, tuttavia l'operazione è apparsa fuori misura per le condizioni economiche generali dei pensionati interessati. I beneficiari del bonus, che nella quasi totalità sono a basso reddito, hanno riscosso la quattordicesima in piena buona fede, anche se l'Inps ricorda che i pagamenti della quattordicesima avvengono sempre a titolo provvisorio essendo soggetti a verifiche.La soluzione della vicenda, come anticipata dal ministro Fornero, è stata confermata dall'Inps il 31 ottobre scorso (messaggio 17729), il giorno prima delle rateazioni in corso. A fronte delle difficoltà dei pensionati, il recupero proseguirà in 36 rate, a partire da quella di dicembre 2012 e fino al novembre 2015. Si spengono, per ora, le polemiche sulla gravosità dell'operazione, che all'inizio era stata distribuita in 12 rate mensili e che l'Inps aveva ipotizzato di allungarle a 24 mesi.
Le regole ex Inpdap. La soluzione predisposta per i pensionati Inps non collima però con l'analoga operazione di verifica dei redditi per i pensionati ex Inpdap. È lo stesso Istituto, già lo scorso settembre (messaggio 14635), ad aver regolato, in maniera diversa e più soddisfacente, il recupero delle somme indebite sulla quattordicesima e sulle pensioni di reversibilità riscosse nel 2011. Già dalla mensilità in pagamento in questo novembre i pensionati interessati sono infatti soggetti allo stesso recupero rateale e fino ad un massimo di 60 rate. L'indebito da restituire è effettuato con una trattenuta mensile nel limite di un quinto dell'importo complessivo della pensione, calcolando anche l'indennità integrativa speciale se corrisposta come emolumento a se stante. Il tutto al netto delle ritenute Irpef e relative addizionali. Qualora le 60 rate non siano sufficienti a restituire l'indebito, si procederà al recupero del residuo sulla stessa pensione, a meno di ulteriori accordi con il pensionato. La restituzione a carico degli ex Inpdap avviene seconda la normativa speciale per i dipendenti pubblici in servizio o pensionati. Una differenza che stride nella grande gestione del super Inps.
Prestazioni indebite. Sulla materia del recupero delle prestazioni indebite, l'Istituto della previdenza sociale, per determinazione n. 434/2011 del Presidente Mastrapasqua, ha stabilito le modalità di carattere generale, con la premessa che «il soddisfacimento delle ragioni creditorie dell'Istituto debba avvenire attraverso una gestione dell'attività di riscossione che non risulti particolarmente gravosa per il pensionato».