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Rita da Cascia. L’impossibile reso possibile con l’amore e con il Vangelo

Matteo Liut mercoledì 22 maggio 2024
Ciò che ai nostri occhi appare impossibile, nel cuore di Dio rimane una strada aperta. Soprattutto quando si tratta di toccare i cuori, cambiare le persone, animare di speranza i destini. È la forza del Vangelo a trasformare la storia, quella personale di tutti noi così come quella dell’intera umanità. Ce lo ricordano bene l’umile fedeltà e la tenace costanza che guidarono santa Rita da Cascia. Un’opera che ebbe come frutto la conversione del cuore del marito, vicino al quale si trovò nonostante il suo intimo desiderio di consacrarsi a Dio. Nata a Roccaporena nel 1381, figlia unica, Margherita Lotti – questo il suo nome di Battesimo – per volontà della famiglia fu destinata al matrimonio con un uomo violento. La pazienza e l’amore della moglie, però, lo cambiò, anche se alla fine egli fu assassinato. Morti anche i due figli di malattia, Rita, che convinse la famiglia del marito a non vendicarsi, decise di seguire il desiderio giovanile entrando nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia. Qui visse per quarant’anni anni nella preghiera e nella penitenza e dedicandosi a opere di carità. Nel 1432, dopo aver chiesto in preghiera di essere unita alla Passione di Cristo, si ritrovò sulla fronte una ferita, come quelle della corona di spine di Gesù. Morì nel 1447 (o forse nel 1457). Altri santi. Santa Giulia, martire (V sec.); beata Maria Domenica Brun Barbantini, religiosa (1789-1868). Letture. Romano. Gc 4,13-17; Sal 48; Mc 9,38-40. Ambrosiano. Es 19,7-15; Sal 117 (118); Lc 8, 42b-48. Bizantino. Rm 1,18-27; Mt 5,20-26 © riproduzione riservata