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L'importanza dell'altro

Roberto Mussapi mercoledì 13 marzo 2019
«Ora sale sul treno un signore anziano all'apparenza benestante. E io subito vorrei avvicinarlo, parlargli. D'istinto detesto la sensazione di una presenza fredda, estranea. Non credo che siamo esseri separati, soli. Inoltre voglio ampliare la mia collezione di osservazioni interessanti riguardo la vera natura dell'esistenza umana.» Un personaggio di Virginia Woolf, nel romanzo Onde, si fa portavoce del pensiero della grande scrittrice inglese: nessuno di noi è solo e separato. Ognuno è un'individualità comunicante con altre. Il pensiero della Woolf deriva dalla frase famosa di John Donne «Nessun uomo è un'isola» al centro di una di queste nostre Voci. Che sono state da me concepite proprio come voci di un arcipelago: ogni isola è un individuo, ma tutte lambite dallo stesso mare. Che, tra isola e isola, diviene un canale di comunicazione. Bernard, la voce, in questo caso, di Virginia Woolf, sottolinea la necessità di incontrare lo sconosciuto. Detesta la sensazione della presenza di un altro percepita come freddezza, separazione. Virginia Woolf esprime la curiosità umana nel senso più alto, perché intelligente (nell'altro scoprirò qualcosa) e compassionevole: siamo due esseri umani, in lui c'è qualcosa di me. E viceversa.