L'importanza del fumetto e dei suoi Maestri
Del resto, dopo essere stato considerato per molto tempo un'arte minore, il fumetto fu rivalutato già negli anni Sessanta da Umberto Eco, che decise per primo di analizzarlo in modo "accademico", tributandogli dignità di arte primaria. E attribuendogli (in chiave critica) la funzione pedagogica di ribadire i miti e i valori vigenti in un dato sistema sociale. In sostanza il rischio secondo Eco era - e forse è ancor oggi - che il fumetto diventi strumento del potere.
Per evitare questo rischio, occorre affidarsi ai grandi "maestri" del settore. Il punto di riferimento in Italia è sicuramente Milo Manara, che in questi giorni sulla piattaforma web Maestro.it racconta per la prima volta i segreti di una storia a fumetti mediante una serie di lezioni on line di pregio. Conosciuto in tutto il mondo come principe del fumetto sensuale, nella sua lunga carriera Manara si è in realtà occupato di temi e generi molto diversi, collaborando con scrittori e registi-simbolo come Federico Fellini, Enzo Biagi, Mino Milani e Vincenzo Cerami. Di recente ha tradotto nella sua arte vita e opere di Caravaggio o la saga dei Borgia, colpendo perfino i critici d'arte più scettici (verso il fumetto) per la fedeltà della ricostruzione artistica e storica.
I suoi fumetti possono essere considerati da alcuni troppo disinvolti o provocatori. Ma il "maestro" Manara rappresenta al livello più alto la libertà dell'espressione artistica e la sua capacità di unire generazioni e culture diverse. Esaltando uno strumento di comunicazione, il fumetto, che sembra resistere alla travolgente supremazia del web.
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